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La biografia


Chitarrista cantante, le sue prime esperienze, legate al recupero del repertorio tradizionale della montagna pistoiese, lo porteranno a conoscere, nei primi anni '80, la cantante ricercatrice Caterina Bueno con la quale collabora per una decina d'anni. Fra i suoi collaboratori c’è in quel periodo un chitarrista sardo di grande talento: Alberto Balia (Ritmia, Argia). E’ grazie a lui che Maurizio riprende lo studio sistematico della chitarra e approfondisce quelle tecniche che lo porteranno alla formazione del suo attuale stile chitarristico; è di quel periodo il trio NURAGES con Alberto e il mandolinista pugliese Mimmo Epifani (Eugenio Bennato), con cui nell’89 vince la prima edizione dell’ On the road festival di Pelago. Dalle ceneri di questo gruppo nasce nel ’95 il “Maurizio Geri Swingtet “, formazione che prende spunto dalla tradizione zingara francese ( manouche ) per rivisitare compositori italiani e proporre brani originali; Unico gruppo italiano del genere presente al prestigioso festival jazz “ Django Reinhardt “ di Samois nel giugno 2000. Sono usciti a suo nome due cd dal titolo Manouche e dintorni (felmay 97) e A cielo aperto (Visage ’01); Attualmente, oltre Maurizio, lo Swingtet è composto da: Leonardo Boni e Luca Giovacchini (chitarre), Paolo Ghetti (contrabbasso), Ruben Chaviano Fabian (violino), ma in passato hanno suonato nel gruppo anche: Klaus Lessmann (clarinetto),Nicola Vernuccio (contrabbasso), Chris Brashear (violino) e Enzo Biordi (fisarmonica). Fondamentale è l’incontro con il concittadino organettista Riccardo Tesi che nel ’94 da vita al quartetto BANDITALIANA che vede al fianco di Maurizio, Ettore Bonafè (percussioni, vibrafono) e Claudio Carboni (sax), questa formazione lo stimola a ricerche timbriche e soluzioni musicali nuove, a cavallo fra tradizione e sperimentazione, elementi peculiari della personalità artistica di Tesi. Il disco Un ballo liscio (Silex ’97) racconta il fenomeno del ballo liscio italiano attraverso i vari stili che lo hanno generato e contaminato già colonna sonora del film La lingua del santo di C.Mazzacurati, i due successivi :Banditaliana (il manifesto ’98) miglior disco dell’anno per la rivista Folk Bullettin e Thapsos (il manifesto ’01) acclamato in Francia con il “bravo” di Trad magazine e lo “choc” della Musique sono occasione per Maurizio di affermarsi anche come cantante e interprete di ballate tradizionali ( tre sorelle, maggio ) e di canzoni composte da Jean-Marie Carlotti e Carlo Muratori (premio Ciampi ’98). Il disco Acqua, foco e vento ( viaggio nella memoria musicale della toscana minore , il manifesto 2003) prodotto dalla provincia di Pistoia per la regia di Angelo Savelli, ha rappresentato per Geri la chiusura ideale di un cerchio dove il rigore antropologico si congiunge con la composizione e l'arrangiamento . Nel 2003 lo Swingtet è chiamato a partecipare allo spettacolo teatrale In My Life con Maria Cassi e Leonardo Brizzi, prodotto da Ernesto De Pascale. La recente collaborazione con la cantante Lu Colombo porta lo Swingtet a confrontarsi col repertorio “canzone” ed a registrare nel 2004 l’Uovo di Colombo (Delta 2004). Dopo la vittoria al controfestival di Mantova e i riconoscimenti in numerosi festival internazionali (Celtic Connection, Ottawa blues fest, Festival d’etè de Quebec) è il momento per BANDITALIANA di registrare il terzo album: Lune, pubblicato da Il Manifesto nel dicembre 2004. Poi: Crinali—Felmay (2006); Ancora un ballo—Egea (2007); Sopra itetti di Firenze - Materiali Sonori (2009); Madreperla banditaliana- Visage (2010); Secondo a nessuno-Visage (2011); Tito tariero M.Geri Swingtet-Materiali Sonori (2012); Maggio banditaliana- Visage e Swing a Sud M.Geri Swingtet- Visage (2014. 

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